VIAGGIO MAROCCO 4x4

3 – 18 agosto 2002

Silvia Lazzaroni

silvia.lazzaroni@libero.it

 

 

I PARTE - LA PISTA COSTIERA

Aglou Plage - Mirlhet - Ifni - Foum Assaka - Plage Blanche - Foum Areora - Cap Draa - Tan Tan.

 

Sabato 3 agosto 2002:

Arrivo e notte ad Agadir, sistemazione All’otel Atlantic e buona cena al risotrante Select nel quartiere New Talborjt.

 

Domenica 4 agosto 2002:

Agadir - Parco Naturale di Souss Massa                               45 km

Parco Naturale di Souss Massa – Bou Soun - Aglou Plage        40 km circa

Aglou Plage – Mirleft                                                         35 km

Mirleft - Sidi Ifni                                                               31 km

                                                                             TOT. 151 KM CIRCA

 

Al mattino abbiamo ritirato le auto dalla Europcar perdendo un po’ di tempo a discutere di assicurazioni e dotazioni delle auto. Abbiamo deciso di stipulare anche una mini Casco in caso di incidente con terzi perché non volevamo correre il rischio di pagare la franchigia (piuttosto alta, circa 1200 euro a macchina). Questa operazione ha gravato sulla cassa comune per circa 20/25 euro a testa. Ogni conducente in più costa 120 dirhams (circa 12 euro). Per chi vuol guidare basta la patente italiana. Alle prime guide, cioè il primo nome registrato per ogni auto, hanno chiesto la carta di credito come deposito per eventuali danni.

Da Agadir per scendere verso sud si oltrepassano Bensergaou, Inezgane e Ait Melloul che formano la cintura urbana. Al grande incrocio di Ait Melloul si segue l’indicazione a destra per Tiznit. Si vedono le coltivazioni in serra che connotano il paesaggio dell’entroterra, il Souss. Dopo 45 km bivio a destra per Sidi Rbat e il Parco Naturale di Souss Massa. Comincia il viaggio vero e proprio.

Ci abbiamo messo un po’ ad individuare l’entrata del parco, segnata male. Ci siamo fermati un’ora per osservare i fenicotteri rosa verso la foce del fiume.

Dopo il Parco si prosegue seguendo, più o meno, la costa fino a Bou Soun con il paesino arroccato sulla scogliera. Bou Soun è costituito da 4-5 case di pescatori a picco sulla scogliera, suggestivo. Si prosegue ancora per Aglou Plage in pista lungo la costa e poi comincia l’asfalto per Mirleft, frequentatissima d’estate dai marocchini in vacanza. Da Mirleft a Sidi Ifni sono 31 km di pista costiera (n° 7064).

Sidi Ifni si trova a 163 km da Agadir. Il momento più animato della giornata è il pomeriggio, quando si apre in città il mercato del pesce. Notte in città al Suerte Loca, piacevole hotel che guarda il mare. Consiglio di prenotare perché è molto conosciuto dai viaggiatori. Alcuni di noi hanno dormito sulla terrazza perché non c’era posto. Il clima ad agosto e freschino la sera, felpa e pantaloni lunghi + sacco a pelo. Cena buona, da prenotare.

 

Lunedi 5 agosto 2002:

Sidi Ifni - Sidi Ouarzik                                                      15 km

Sidi Ouarzik – Oued Assaka (Foum)                                    22 km

Oued Assaka (Foum) – Plage Blanche (inizio)                      48 km

Plage Blanche – Aoreora                                                   60 km

Aoreora - Cap Draa                                                          41 km

Aoreora – Tan Tan

 

Al mattino cambio in banca e acquisti indispensabili per il viaggio: cavo da traino e cavi della batteria, (ci sono stati tutti e due utilissimi). Partenza verso le 10.30 (se potete partite prima). Da Sidi Ifni a Cap Draa via Plage Blanche si possono percorre delle belle piste sull’oceano di media difficoltà, con qualche rischio di insabbiamento.

Fra la costa e la statale P41 c’è un pezzo di Sahara con in più il contrasto della vicinanza dell’oceano. Da queste parti non viene mai nessuno, i panorami che si godono dalle scogliere sono veramente suggestivi.

Da Sidi Ifni prendere la strada del porto, all’altezza della grande curva che porta al mare c’è sulla sinistra una pista che comincia attrraversando la discarica della città (non scherzo!!). La puzza è insostenibile e la discarica è enorme. Nei pressi c’è una cava di ghiaia e molte piste si intersecano, seguire quella parallela alla costa. Fino a Cap Draa la pista si snoda sulla piana rocciosa che forma la costa e che si interrompe bruscamente formando la falesia a picco sul mare, alta dai 30 ai 50 metri. Dopo 15 km da Sidi Ifni c’è il santuario di Sidi Ouarzik. Si continua per altri 22 km fino alla foce dell’oued Assaka. Qui c’è una vecchia pista che scende ripida (si batte sotto) e permette di passare il fiume sulla battigia a bassa marea, controllando prima la solidità del terreno. Noi abbiamo guadato in questo punto, sulla ghiaia: c’è una specie di lago (la foce), separato dall’oceano da una striscia di sassi. In un punto la striscia si interrompe e c’è solo acqua: lì si guada! Tuttavia, se non si vogliono correre rischi, conviene tornare indietro di 1,5 km e prendere a sinistra la pista che porta al guado (discesa ripida e sassi appuntiti, ma panorama fantastico). Dopo il guado e una rapida risalita, si resta sulla pista che sale dritto sulla scogliera. Da qui in avanti il percorso è un po’ monotono, ma presto ci saranno le scogliere ricoperte di sabbia. Si continua sulla pista sassosa che scende molte volte per guadare fiumi secchi fino a che delle costruzioni su cui sventola la bandiera marocchina (posto militare e municipio) incheranno l’inizio di Plage Blanche (oued Assaka – Plage Blanche 48 km). Proseguendo sulla pista principale, ben tracciata, una volta attraversato lo oued Aroeora, si giunge infine all'omonimo forte semidistrutto (60 km) posto sulla sommità della falesia che delimita il lato sinistro della foce del oued. Sul lato opposto una enorme duna segna la fine di Plage Blanche. Noi non siamo riusciti a percorre Plage Blanche, l’abbiamo vista dall’alto e abbiamo percorso una pista più interna. Siamo poi giunti ad Aoreora è un oued con poca acqua perenne, il cui guado si trova a qualche km all’interno rispetto alla costa. Una volta superato la pista diventa scorrevole. Ad Aoreora a strapiombo sulla riva sinistra dell’oued c’è un vecchio forte francese circondato da mura in terra. Qui ci sono anche capanne di pescatori e una guarnigione dell’esercito marocchino.

Da Aoreora fino a Cap Draa ci sono 41 km circa. Eravamo in ritardo, e con il buio non è consigliato fare guadi, perciò, a malincuore, l’ultimo pezzo l’abbiamo percorso sull’asfalto, direzione Tan Tan per passare la notte. Sconsiglio Tan Tan Plage, a meno che non abbiate molto tempo.

 

LE PISTE DEL DESERTO: Tan Tan - Assa – Tafraoute- Foum Zguid – Mhamid – Tamegroute – Zagora

 

Martedi 6 agosto 2002:

Tan tan – Assa       

La notte a Tan Tan è stata infestata dagli scarafaggi nell’Hotel Texas, un posto stile film Shining. I gestori sono comunque molto cortesi  e disponibili. Andateci solo se il Sable d’Or è pieno. Al mattino benzina e spese x il pranzo.

La pista per Assa è molto impegnativa, abbiamo stentato all’inizio nel trovarne l’imbocco, che si trova sulla statale P41: partendo da Tan Tan verso nord, 20 km dopo la Gendarmerie e il ponte sul Draa all’altezza di un radar (sulla sinistra). Ci si butta a destra e si seguono le tracce. Anche lì puzza da discarica, come indizio può essere utile. La prima sorpresa è un gruppo di cammellieri con una mandria numerosa che si abbevera. Chiediamo informaazioni e ci mandano avanti. Durante la mattina ci siamo fermati parecchie altre volte a causa di piste che si intersecavano: ci hanno salvato solo la bussola e qualche berbero a cui chiedere informazioni. Non posso descrivere la pista corretta perché non ci sono molti punti di riferimento, e purtroppo non usavamo ancora il GPS. Usate la bussola.

Lungo l’antica carovaniera ci sono minuscoli villaggi: Ayoun du Draa e Aouinet. Il granaio fortificato di Amtoudi noi non l’abbiamo visto. Al villaggio di Tadalt si può scegliere tra la pista diretta (7094) su Aouinet Torkoz a sinistra (58km) oppure quella più lunga che passa da El Borj (7095) che si congiunge con la pista proveniente da Tiglite (7092). Noi abbiamo preso, involontariamente, la pista di El Borj: molto bella e lunga. Inoltre ci siamo fermati al villaggio per chiedere informazioni e ci hanno invitato per un té sotto la loro immensa tenda (abbiamo dato una mancia di 200 dh per 24 pax)

Dopo molti cambi di direzione siamo arrivati ad Assa, capoluogo di provincia con ben 8000 abitanti. I viaggiatori possono arrivare fin qui, poi c’è la strada che porta direttamente ad un posto militare di confine con l’Algeria, Zag. Assa è la città delle cupole bianche che accolgono le spoglie di 366 santi che vissero qui nel corso dei secoli. (Noi non siamo riusciti a vederle, forse la stanchezza!). Calda notte ad Assa (vento violento a 45°C); hotel Nidaros, l’unico della città, prenotare (vedi lista hotel).

 

Mercoledi 7 agosto:

Assa – Fam El Hisn                                        80 km (aslfalto)

Fam El Hisn – Aguerd                                    20 km circa

Aguerd – Tafraoute                                      100 km, di cui 70 in pista

                                                        TOT. 200 km circa

 

Da Assa si prosegue per 80 km verso Fam El Hisn dove c’è un posto di blocco della Gendarmerie Royale che prende i dati del passaporto. Questo villaggio è composto di più ksour tutti in terra sulla riva del Tamanart in mezzo a una zona di siti rupestri.

Aguerd du Tamanart, appollaiato su uno sperone, è il capoluogo della regione conosciuta come “il Tamanart”. Non meno di 30 siti rupestri sono presenti in questa area. Da Aguerd parte una pista molto suggestiva che passa nel oued del Tamanart. Molto bello il villaggio di Igrim, con un sistema di tubature impressionante lungo i fianchi della montagna.

Ad un certo punto si arriva ad un altro villaggio con alcune indicazioni che fanno prendere la pista a sinistra (Tafraout 60 km). Questa pista abbandona il letto secco del fiume Tamanart per passare fra le montagne. E’ possibile proseguire nel oued se si vuole (a destra), dalle descrizioni è forse ancora più bella di quella che abbiamo fatto noi. Comunque anche la deviazione a sinistra è suggestiva: si percorrono i fianchi della montagna, salendo con una pista mozzafiato fino alla cima, per poi scendere verso Tafraout.

Tafraoute. Più del villaggio, è la regione che merita di essere visitata. Montagne di granito, blocchi sparsi ovunque e le case che stanno in precario equilibrio. Noi non abbiamo visto né le Roches Peintes né il Cappello di Napoleone, nessuno era interessato, visto le cose meravigliose che avevamo visto il giorno prima. Mattinata al mercato e per questioni meccanico-burocratiche: sostituzione batteria (previa telefonata alla Europcar) e cambio soldi.

 

Giovedi 8 agosto 2002:

Tafraoute – Igherm

Igherm - Tata

 

Da Tafraoute a Tata una volta c’era una pista, adesso c’è una strada asfaltata. La tappa è facile, ma molto calda perché si passa tra montagne che formano un catino rovente. Bei paesaggi. E’ una tappa veloce e, se arrivate presto, potete visitare i siti rupestri.

Tata, la città rosa è senza dubbio interessante per lo studio dei siti rupestri ricchissimi nella zona( c'è un cartello indicatore con l'ubicazione dei siti posto in entrata alla città, in prossimità del bivio per Foum Zguid). Purtroppo in estate è battuta da un vento caldo e violento. Notte a Tata e visita dei siti rupestri in mattinata con il Sig. Tabaret Mouloud, persona piacevole, preparata e onesta (telefonategli il giorno rpima per fissare l’appuntamento, lui vive ad Akka). Vedi di seguito per le informazioni.

Notte e ottima cena all’Hotel de la Renaissance: camere spartane, buona terrazza per dormire, piscinetta.

 

Venerdi 9 agosto 2002:

Circuito: Tata – Akka – Oum Lalek – Targannt – Akka - Tata

Tata – Tissint

Tissint - Foum Zguid        

 

Da Tata a Foum Zguid il gruppo si è diviso. Tre macchine hanno deciso di visitare in mattinata i siti di Akka e raggiungere Foum Zguid via asfalto nel pomeriggio; i restanti due equipaggi hanno deciso di raggiungere Foum Zguid via pista e sono partiti al mattino senza fare visite culturali.

Per visitare le incisioni nella zona di Akka (a ovest, 50 km da Tata) consiglio di contattare Taarabet Mouloud – Douar Touzoumine – CP n° 84050 – Akka (Tata) – Cell. 062/291864: ha classificato quasi 50 siti di arte rupestre, è un collaboratore dell’Università di Milano ed aiuta diversi professori universitari in spedizioni di ricerca. Ottima persona, noi gli abbiamo dato 50 dh pax per 6 ore insieme. Ci ha mostrato i siti di Oum Lalek, le Gole di Targannt dove ci siamo bagnati e refrigerati, e un paesino con un’oasi e un laghetto. Lo abbiamo caricato in macchina alla stazione di servizio di Tata alle 8 del mattino e ci siamo diretti ad Akka, paesino minuscolo (il mini mercato è da vedere). Il giro è durato 6 ore, poi abbiamo lasciato Mouloud vicino a casa dei suoi parenti e siamo partiti alla volta di Foum Zguid verso le 14. La strada asfaltata è facile e piacevole, inoltre in vista di Tissint lo oued alla nostra sinistra regala delle forme di erosione spettacolari. All'ingresso di Tissint posto di blocco della Gendarmerie Royale, molto gentili. Si gira a sinistra e dopo 200 metri ci sono le cascate sotto di noi. Purtroppo per gli abitanti l'acqua è salmastra: abbiamo fatto un bagno veloce con tuffi!

A Foum Zguid: Hotel Iriki, un buon posto con camere condizionate, se funziona, ottima la terrazza per dormire. E’ pieno di bambini festosi nel cortile antistante.

NOTA: alcuni partecipanti hanno subito dei furti, forse proprio in questo albergo. Non lasciate denaro incustodito. Purtroppo non c’è scelta, è l’unico hotel della città.

 

Sabato 10 agosto 2002:

Foum Zguid – Tagounite                       164 km (pista sahariana)

 

Da Foum Zguid a Mahmid si possono percorrere diverse strade:

1- Foum Zguid- Iriki - Oum Lalek – Mahmid

Bella pista che costeggia il Jebel Bani ad ovest,lungo il lago fossile di Iriki, passando per l'oasi marabuttica di Oum Lalek. Da quest'ultima parte la pista che conduce a Chegaga in circa 10 km di facile fondo.

Nei pressi delle Sebkhe di Iriki sono stati scoperti questa primavera alcuni siti di incisini rupestri ora allo studio degli esperti. A Foum Zguid è possibile avere indicazioni per raggiungere alcune di queste stazioni chiedendo informazioni presso l'Iriki Hotel, alla periferia ovest della città. L'ultima parte della pista verso Mahmid attraversa basse formazioni dunarie,davvero suggestive.

2- Una variante a questa tratta consiste nel discendere da Foum Zguid più a sud ovest fino a incontrare il letto del basso Draa e risalire lungo di esso fino a Mahmid e poi Tagounite passando ad ovest di ChGaga. C'è però il rischio di sconfinare in Algeria e sono numerose le pattuglie di ronda nella zona. E' un fuori pista impegnativo che però fa perdere alcune delle attrattive maggiori della tratta che sono appunto la Sebkha di Iriki, la stessa oasi di Oum Lalek, la regione orientale di ChGaga.

 

3- Foum Zguid- Mahimd -Tagounite 165 km: si segue la pista 6961, dove non si possono superare i 30 km all’ora e bisogna quindi calcolare 4-5 ore di viaggio effettivo. E’ un’esperienza sahariana irrinunciabile, con le grandi dune dell’Erg Debaia, tra le più belle delle sud marocchino. Nel tragitto si passa da Sidi Abd-en-Nebi, senza ristoro né distributore. L’interesse della pista risiede nei siti preistorici. Nella zona della zaouia, tra il Jebel Bani e il Dra (60 km) si trova il bacino lacustre fossile di Iriki, dove abbondano testimonianze delle popolazioni di pescatori che in età neolitica vivevano sul lago.

 

La guida di Alessandra Bravin “MAROCCO” - ed. Polaris, fornisce parecchi punti GPS per raggiungere Mahmid. Tenete conto che le piste si modificano, il vento cambia la posizione delle dune e anche la mano dell’uomo agisce sul percorso. In questa zona passa la Parigi-Dakar e ci sono i tumuli che ne segnalano alcuni tratti. A voi decidere se seguire la pista più aridosso delle montagne, quella più a ridosso delle dune (più impegnativa  epericolosa per le auto) o stare nel mezzo.

 

La mattina partiamo verso le 7.30. Seguiamo sia i punti della Bravin, sia i punti che ci aveva fornito il Sig. Mouloud il giorno prima, tanto per fare un controllo incrociato.

All’inizio nessun problema, la pista è noiosa perché ci sono moltissimi sassi e non si fanno più dei 30 km/h. Il paesaggio cambia dopo un’ora e mezza di balzi sui sassi: comincia il deserto. Si tratta di deserto di sale, la piana del lago Iriki. Le auto non hanno problemi, il fondo è abbastanza duro. Ad un certo punto è segnata la deviazione per andare a vedere da vicino le dune: attenzione, il fondo è truffaldino, bisogna andare veloci per non rimanere nella sabbia. Con le nostre auto meglio tenersi alla larga dalle dune, meglio salirci a piedi. Raccomandatelo a tutti, più volte!!!!

Nonostante le raccomandazioni, noi abbiamo avuto un grosso problema: una delle auto si è infossata dopo un volo di 3.5 metri da una duna. Risultati: auto insabbiata in una conca con 48°C ad allietarci, e una ragazza in auto si è fratturata il braccio, il radio per la precisione. Rivoluzione del programma ovviamente: siamo tornati tutti indietro a Foum Zguid su 4 auto, lasciando quella insabbiata lì e prendendo il punto GPS per ritrovarla; io e altri 5 ci siamo poi mossi in auto verso l’ospedale di Ouarzazate con la poveretta (deviazione di 350 km); il gruppo fermo per recuperare l'auto il giorno seguente.

Le istruzioni erano: recuperata l’auto dovevano muoversi verso Mahmid, poi verso Zagora e percorrere a passo deciso la Valle del Draa, per poi incontrarsi a Nekob la sera tardi di domenica. Il tutto per non perdere troppo tempo e svolgere il giro come previsto. L’altra soluzione era prevedere il soggiorno a Marrakech più corto di un giorno e visitare con calma la Valle del Draa, nonostante l’incidente: i partecipanti non hanno voluto rinunciare ai 2 giorni a Marrakech previsti dal redazionale, perciò si è fatta la tappa lunga domenica 11.

 

Mahmid. La frontiera algerina è solo a 40 km, ma non vi sono strade solo una pista per le carovane. Il villaggio non offre alcun interesse particolare, il lunedi nel giorno del souk si può incrociare qualche “uomo blu”. E’ pieno di false guide che non esitano a fare delle auto i bersagli per i sassi. Mahmid, mi hanno detto, non ha molte attrattive come cittadina. Notte a Tagounite/ Oulad Driss se non siete troppo stanchi.

 

Domenica 11 agosto:

Come spiegavo noi non abbiamo svolto il percorso normale. Io ero a Ouarzazate in ospedale con una partecipante e una volta fatto il gesso siamo ripartiti verso Nekob su strada asfaltata. Ouarzazate è ormai una cittadina turistica con molti negozi, ma vale la pena fermarsi per pranzo. La strada per Nekob è facile, Ci siamo fermati ad Agdz molto carino e pieno di vita.

Il resto del gruppo si è diviso ulteriormente: due auto verso Zagora e un’auto più il carro attrezzi di nuovo nel deserto per recuperare l’altra in panne. Il meccanico locale ci ha messo 10 minuti a tirar fuori l’auto insabbiata, alla faccia dei guidatori presenti! Recuperato quindi il mezzo, le due auto sono partite alla volta di Mahmid, come dovevamo fare il giorno prima. Non avendo molto tempo a disposizione sono passati velocemente da Tagounite, Tamegroute e a Zagora hanno ritrovato gli altri. Poi tutte 4 le auto si sono dirette verso Nekob e guardando la Valle del Draa dal finestrino, purtroppo.

Nekob è uno dei più bei villaggi di questo percorso. Gli abitanti continuano a costruire secondo le antiche tecniche e solo sulla strada principale i caseggiati sono in cemento. Qui la terra è chiara, giallo paglierino e al tramonto le case assumono un caldo colore dorato. Nekob è anche un insieme di belle kasbe.

Notte a Nekob: Kasbah BAHA BAHA, splendida. (vedi foglio hotel)

 

Di seguito c’è il programma che avevo previsto di fare senza l’incidente.

Mahmid - Zagora                                          95 km

o Tagounite – Zagora                                    65 km

Valle del Draa                                             70 km

Tansikht – Nekob                                         38 km

                                                        TOT. 203 km (partendo da Mahmid)

o (meglio)                                          TOT. 173 km (partendo da Tagounite)

 

Da Mahmid a Tamegroute ci sono 77 km. Una volta arrivati a Tamegroute ci aspetta la visita della cittadina e della sua famosa biblioteca. Per molti secoli, infatti, Tamegroute è stata un punto di passaggio e un centro religioso di enorme importanza per tutto il nord Africa. C’era un scuola coranica rinomata di cui oggi si vedono i tetti a piramide verniciati di verde. La città consiste in una serie di ksour e casbah al centro delle queli c’è la famosa zaouia (la sede della confraternita religiosa) e la sua famosa biblioteca (chiusa, di solito, da pranzo fino alle 15). Nel souk si trovano vasellami pregiati.

(Se ci si ferma a dormire, vale la pena “Auberge Repos du Sable”, un ostello in stile tradizionale con piscina e ristorante.)

Da Tamegroute a Zagora ci sono 18 km. La cittadina ha un centro amministrativo recente, non interessante. C’è il famoso cartello “Timbuktoo 52 km” I giorni di mercato sono il mercoledì e la domenica. Un buon punto di partenza per i dintorni e per la valle del Draa. Pranzo alla Kasbah d'Asmâa

Da Zagora si percorre la valle del Draa, famosa per le splendide costruzioni fortificate in terra e i palmeti fino a Tansikht, dove c’è il ponte sul Draa. Questo percorso deve essere fatto lentamente per godere dei panorami, dei villaggi dei tramonti e dei colori della valle. Una particolarità della regione sono le cupole a pan di zucchero dei santuari: la loro forma conica ha più affinità con il Sahara che con le tradizioni del resto del Marocco. Si prosegue poi a est verso Nekob, (Tansikht- Nekob 38 km).

 

 

LE PISTE DELL’ATLANTE: Nekob – Iknioun - El Kelaa M’Gouna – Gorges du Dades – Agoudal -Imilchil – Barrage Bin el Ouidane – Cascate d’Ouzoud

 

Lunedi 12 agosto 2002:

Nekob – Iknioun                                            65 km

Iknioun – Tagdilt (Vallée des Oiseaux)

Tagdilt – Boumalne de Dadès

Boumalne de Dadès - El Kelaa M’Gouna          24 km circa

 

Partiamo con calma da Nekob, vista la fatica del giorno prima e la bellezza della kasbah dove alloggiamo. Poco distante dal nostro hotel (Kasbah Baha Baha) parte la pista per Boumalne che attraversa il Jebel Sahro, un antico massiccio vulcanico con un paesaggio minerale di rocce scolpite dall'erosione. La pista si inerpica fino a raggiungere un passo a 2.200 m. E’ la regione degli Ait Atta che vivono di pastorizia e campi di orzo minuscoli. Il capoluogo è Iknioun (se ci si passa il martedi c’è il mercato), altrimenti non vale nemmeno la pena fermarsi.

La pista costeggia l’oued e si apre poi sulle guglie del Bab ‘n Ali (la porta di Ali), qui c’è anche un ristorantino con tenda nomade. Il passo del Tizi ‘n Tazazert è spazzato dai venti (3000 metri!). Quetsa pista è descritta bene, con punti GPS, sulla guida di Alessandra Bravin, “MAROCCO”, ed. POLARIS.

Da Iknioun si può proseguire per Tinerhir per 67 km su una pista lentissima e sassosa. La via più breve per giungere a valle è la pista per Buomalne, quindi prendere a sinistra. Si arriva a Tagdilt che si attraversa. La regione è conosciuta come Vallée des Oiseaux per la grande varietà di specie di uccelli che qui vivrebbe. Noi ne abbiamo visti 3! All’uscita del villaggio ci sono tre forni per estrarre il catrame vegetale da alcune essenze di legno che crescono sulle montagne circostanti. Arrivati ad un secondo villaggio tenersi sulla sinistra per imboccare una larga e scorrevole strada di terra battuta che finisce su una strada asfaltata e stretta. Qui bisogna girare a sinistra e proseguire fino alla statale P32: a sinistra per Boumalne de Dadès (3 km) a destra per Tinerhir (50 km), prendere per Boumalne. Qui abbiamo pranzato, per la prima volta, in un ristorante che si affaccia sulla città. Da Boumalne ci si dirige verso El Kelaa M’Gouna (1467 slm): La cittadina sorge a 3 km  dalla congiunzione fra l’oued Dadès e l’oued M’Goun ed è la più importante della valle. E’ qui che si svolge a maggio il Moussem delle Rose. Mantiene una tradizione ereditata dagli Ebrei che abitavano la regione: la lavorazione dei pugnali. E’ possibile fare acquisti sul posto e visitare i laboratori di lavorazione nel piccolo villaggio, a circa 3 km, al di là del fiume, raggiungibile con una pista che parte dalla “Coopérative du Poignard” (La Cooperative non è niente di speciale, il villaggio non l’abbiamo visto). Le testimoninaze delle comunità ebraiche sono visibili nei mellah, i quartieri da loro abitati. Ce ne sono tanti nelle vicinanze: Tylit, Ait Ouzine e Ait Yassine al di là dell’oued. Molto bella da vedere una Kasbah Glaoui, sulla strada da Boumalne a El Kelaa, sulla sinistra per 500 m, rimane infatti riparata dalla strada (il guardiano c’è fino alle 17.30 circa).

A El Kelaa M’Gouna c’è l’hotel Kasbah Itran (31°15,492N – 6°08,133W), dicono un gioiello di architettura locale recuperato in modo magnifico. Posizione della terrazza: 30 metri a picco sul fiume con vista sulle attività degli orti e su di un antico complesso di kasbe. All’interno il Sig. Lahcen ha ricavato 5 camere per gli ospiti ed i costi a camera in mezza pensione sono 300DH. lahcen345@caramail.com  Noi eravamo troppi, siamo andati in un altro albergo. (vedi lista dettagliata).

La città è piacevole perché è affollata e in movimento. Dopo i paesini del deserto fa piacere vedere qualcuno.

 

Martedi 13 agosto 2002:

El Kelaa M’Gouna - Bou Traher

Bou Traher – Ait Youl (inizio Gole del Dades)             35 Km circa

Gorges du Dades (fino Msemir)                                50 km circa

Msemir- Agoudal                                                    65 km pista

Agoudal – Imilchil                                                   35 km pista

 

 

Da El Kelaa M’Gouna si prende la pista per Bou Traher, meravigliosa! La pista parte proprio sotto l’albergo Roses du Dadès, dove abbiamo alloggiato noi, ma comunque  basta chiedere. Vi consiglio di partire molto presto, max alle 8 del mattino. I colori sono incredibili e la luce è fondamentale per vedere i villaggi di questo piccolo circuito ad anello. La pista conduce direttamente all’incredibile villaggio di Tamaloute, un paradiso in mezzo alla valle (visita del paesino e della kasbah, abitata). La pista è descritta bene sulla Guide Routard, comunque è molto facile. Lasciato Tamaloute, si prosegue per Ait Youl fino all’imbocco delle Gole del Dadès. Questo circuito prende almeno 2 ore e mezza.

Poi iniziano le famose Gole, ma sinceramente dopo aver visto i villaggi del circuito di Bou Traher, non sembrano così spettacolari. Le Gole sono lunghe circa 50 km che si percorrono con agio in un’oretta, fino a Msemir, dove si pranza. Poi comincia la pista meravigliosa fino a Agoudal o Imilchil (a seconda delle vostre forze e del tempo). Forse uno dei pezzi più belli del nostro itinerario.

Msemir è il capoluogo regionale, dove gli abitanti si incontrano il sabato per un souk molto vivace. In paese possibilità di alloggio molto modesto. Da Msemir parte la pista n° 6905 che si dirige a nord e arriva dopo 65 km al bellissimo villaggio di Agoudal.

La pista non ha deviazioni strane, è facile da seguire. Lo spattacolo è magnifico, forse pesante per chi sta alla guida. Agoudal, uno dei più bei villaggi della regione. C'è un bar al centro del paese, mentre il Camping Hotel, piccolissimo ma accogliente,si trova all'uscita del villaggio,verso nord. In inverno tutta la regione è impraticabile per la neve. In estate è soggetta a forti temporali e fa freddo la sera.

Da Agoudal si scende lungo il fiume Dadès, sulle cui rive si trovano dei bellissimi ksar. Si prende la pista che si riunisce a quella proveniente da Tamtattouchte e prosegue per Imilchil. Dopo 4 km c’è il bel lago Tislit dove si può dormire molto bene. (Vedi lista hotel). I laghi sono due laghi (il secondo, più grande, a circa 8 km ad ovest del primo, raggiungibile su pista).

A Imilchil ha luogo ogni anno, nella prima settimana di settembre, un grande moussem conosciuto come il “moussem dei fidanzati”, un appuntamento per tutte le tribù della regione prima dei rigori dell’inverno.

 

Mercoledi 14 agosto 2002:

Imilchil – Tassent – Ikassen – Echerket - Boutferda – Taghzout (dritti, non a sx)- Tasreft – Ouaouizart (strada di montagna molto impegnativa)

Bin el Ouidane – Azizal – cascate d’Ouzoud

Tot. 220 km circa e 10 ore di auto

 

La tappa Imilchil-Cascate d’Ouzoud via pista è molto lunga, ma spettacolare come quella del giorno prima. I paesaggi di montagna sono coloratissimi e c’è anche un guado da fare. E’ un percorso impegnativo perché non è segnato sulle carte. Noi ci siamo informati al paesino prima di Imilchil, dove siamo andati a far benzina (nell’edificio della Teleboutique c’è un auberge, chiedere alla reception, il giovanotto è una guida di montagna e vi disegnerà la mappa perfetta), e all’Hotel Tislit sul lago (il gestore ha una mappa, e vi darà delle buone indicazioni). Il risultato è che bisogna informarsi sul livello del fiume da guadare e non bisogna scendere fino ad Anergui, altrimenti non si riesce ad arrivare alle Cascate in giornata. Il percorso partendo dal lago Tislit è: Tassent – Ikassen – Echerket - Boutferda – Taghzout -Tasreft – Ouaouizart . E’ importante tenere la destra ai bivi.

Ouaouizart - Bin el Ouidane – Azizal – cascate d’Ouzoud è tutto asfaltato e segnato. Ad Ouaouizart finiscono le piste del nostro viaggio.

Dormite alle Cascate Ouzoud solo se riuscite a prenotare un albegro decente. Noi abbiamo alloggiato all’HOTEL DAR EL SALAM, una vera porcheria, ma era l’unico che aveva posto. Abbiamo dormito sulla terrazza, su dei luridi materassi (necessario sacco a pelo perché fa freddo la notte), cena pessima e anche pessima colazione (70 dh pax, TLF), meglio cenare fuori, è pieno di ristorantini. Ci sono altri alberghi ma sono nuovi e la mia guida non li riportava. Vi segnalo HOTEL FRANCE, buono con camere più che dignitose. In piazza, LES CASCADES HOTEL, riad lussuoso con atmosfera marocchina.

In caso contrario dormite ad Azizal e muovetevi per le cascate il giorno dopo.

 

Giovedi 15 agosto 2002:

Azizal - Cascate di Ouzoud                     30 km circa

o

Cascate di Ouzoud – Marrakech            147 km asfalto (2.5 ore)

 

Le cascate sono affollate di turisti marocchini soprattutto. Sono un bello spettacolo e vale la pena passarci la mattina. Dopo gli acquisti alle bancarelle e un buon pranzo, partenza per Marrakech.

 

Venerdi 16, Sabato 17 agosto 2002

Marrakech. Consegna delle auto: non le abbiamo lavate per non far vedere di più le eventuali botte; ci siamo fatti rimborsare la spesa per la batteria sostituita a Tafraout. Le ricevute delle carte di credito non le hanno stracciate perché non le avevano in ufficio, ci siamo dovuti fidare.

Conferma dei voli che non avevo fatto in precedenza perché il telefono era sempre occupato (per giorni) e prenotazione dei taxi per l’aeroporto.

Visita della città sparsi.

 

Domenica 18 agosto 2002:

Sveglia alle 7.30, taxi alle 8.40, check in e volo alle 10.30 per Casablanca.

 


 

MAROCCO 4X4

LISTA HOTEL

 

COORDINATRICE SILVIA LAZZARONI, TEL. 339-6923600

 

·         1° notte – AGADIR: HOTEL ATLANTIC, tel. 048-843661/2, fax 048-843660, Blv Hassan II, pulito e confortevole con cortile verde, (Triple Dhs 251 .00 TTC par nuit, Double Dhs 182.00 TTC par nuit, TLF). Cena Ristorante Select (vedi Lonely Planet, buono, economico 55 DH pax).

 

·                     2° notte- SIDI IFNI: HOTEL SUERTE LOCA tel. 048-875350, fax 048-780003 (140 Dh pax); HOTEL BELLEVUE, tel. 048-875072 (100 dh pax + 22 dh colazione, buono); HOTEL AIT BAAMRANE.

 

·                     3° notte – AOREORA/CAP DRÂA: non ci sono alberghi! Bisogna dormire a TAN TAN, HOTEL SABLE D’OR (non ricordo il numero, ma sulla Lonely dovrebbe esserci) Prenotare assolutamente, è l’unico albergo decente in città. Altrimenti HOTEL TEXAS (passabile, con qualche scarafaggio, TLF).

 

·                     4° notte – ASSA: HOTEL NIDAROS, tel. 048-700506, è l’unico della città. Telefonare il giorno prima e raccomandarsi che l’aria condizionata funzioni (vento a 45°C la sera il 6 agosto!). Pulito, grande, buona cena in hotel, birra d’importazione (rarità!). Contrattare il prezzo se fa triple o quadruple. TLF.

 

·                     5° notte – TAFRAOUTE: HOTEL SALAM Tel. 048-800026, fax 048-800448 (85 Dh con colazione, buono, sulla piazza del mercato, TLF).

 

·                     6° notte - TATA: HOTEL DE LA RENAISSANCE, tel. 048-802225, fax 048-802042. Medio, piscina, ma camere spartane. Mezza pensione con cena abbondante, 130 Dh pax, TLF.

 

·                     7° notte – FOUM ZGUID: HOTEL IRIKI, l’unico auberge del paese dei fratelli Saalla Baalla. Accogliente con alcune camere condizionate (se tiene la corrente), tel. 048-806568. Ha solo 8 camere, ma ottima la terrazza sotto le stelle. Ordinare la cena per telefono quando si prenota, altrimenti si mangia male e poco! In hotel offrono una guida per attraversare il deserto fino a Mahmid: noi abbiamo rifiutato. Con bussola, GPS e la guida di Alessandra Bravin ci si può arrivare.

 

·                     8° notte –TAGOUNITE-OULAD DRISS: CARREFOUR DES CARAVANES tel. 044-848665, campeggio con dune, tende berbere e piscina; BIVOUAC MILLE ET UNE NUIT tel. 044-847061, senza dune, con hammam e tenda. TAMEGROUTE (5 km sud, dune di TINFOU): AUBERGE REPOS DU SABLE tel. 044-848566, kasbah con camere semplici ma comode. Ottimi pasti, proprietari simpatici. Notte dove volete, a seconda della stanchezza.

 

·                     9° notte - NEKOB: HOTEL BAHA BAHA tel. 044-839078, (130 Dh Mezza Pensione pax+ TLF nelle tende berbere in giardino, bagni puliti, piscina). MERAVIGLIOSO!!!!!!!

·                     10° notte – EL KELAA M’GOUNA: ROSA DAMASKINA, tel. 044-836913, terrazzo sul fiume, 6 km prima della cittadina, panorama sulla kasbah, prezzi medi; HOTEL ROSES DU DADES, 4 stelle, pulito, spazioso, cena e colazione discrete, piscina (200 dh, cena e colazione comprese, TLF).

 

·                     11° notte – IMILCHIL: HOTEL TISLIT, sul lago Tislit a 4 km dal paese. Posto incantevole: è l’unico albergo sul lago!!! Camere (65 dh pax) e tenda berbera (30 dh pax) spaziosa e comoda (sacco a pelo o coperta fornita dal gestore). Cena e colazione buone (100 dh pax)- TLF.

 

 

·                     12° notte – AZIZAL (a 30 km dalle cascate) o CASCATE D’OUZOUD

AZIZAL: HOTEL ASSOUNFOU, tel. 043-459220, sulla strada principale (non provato)

CASCATE D’OUZOUD: HOTEL DAR EL SALAM, una vera porcheria, ma era l’unico che aveva posto. Abbiamo dormito sulla terrazza, su dei luridi materassi (necessario sacco a pelo perché fa freddo la notte), cena pessima e anche pessima colazione (70 dh pax, TLF), meglio cenare fuori, è pieno di ristorantini.

Sul fiume, HOTEL FRANCE, buono con camere più che dignitose, ma non conosco il numero. In piazza, LES CASCADES HOTEL, riad lussuoso con atmosfera marocchina, tel. per il prezzo.

 

 

·                     13/14/15° notte – MARRAKECH: a piacere, a seconda delle esigenze. Noi siamo andati in un Riad nella medina, un po’ più costoso di un albergo normale, ma infinitamente più d’atmosfera, più bello e comodo dopo le fatiche del viaggio. RIAD LES OLIVIERS del Sig. Marcello, gestito da Samira (http://www.riadlesoliviers.com), tel. 044-386368, fax 044-386374. Sul sito c’è una mappa per arrivarci, a 150 m c’è un parcheggio per le auto, davanti alla Préfecture della Medina (40 dh al giorno). Prezzi: 350 dh la doppia senza colazione (cioè 175 dh pax); 450 dh la doppia con colazione abbondante (cioè 225 dh pax), no TLF. L’ideale per riposarsi e godersi la città con calma. Per la cena, in piazza ai baracchini di solito.

Altrimenti ci sono:

GRAND HOTEL TAZI, hotel per viaggiatori vicino alla piazza Djema El Fna, (200 dh pax con colazione e cena).

HOTEL CENTRAL PALACE, in piazza praticamente, dove vanno molti gruppi di Avventure, tel- 044-440235

HOTEL DE FOUCOLD, vicino alla piazza, prezzi medi, zero atmosfera.

 

 

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